Non cadere nella trappola dell'adattamento edonico
Hey Freaking Nomads,
Spero che la vostra settimana sia stata piena di cose fantastiche.
La mia è stata grandiosa... ma. C'è un "ma", o forse no? Lasciate che vi spieghi.
L'altro giorno, ero seduto su questa fantastica spiaggia isolata qui a Boa Vista (Capo Verde), guardando questa incredibile piscina naturale. Nessun turista, non c'era un'anima viva. Solo io e questo posto incredibile. Voglio dire, guardate voi stessi:
Era uno di quei paesaggi perfetti da cartolina, del tipo che ti dovrebbe togliere il fiato. Ma onestamente? Ero lì e mi sentivo un po'...così così. Scorrendo sulle foto sul telefono che avevo fatto, ammirando il panorama con poco entusiasmo.
E mi è venuto in mente: sono in paradiso da settimane ormai, e pare che tutto stia cominciando a sembrare... normale. Aspetta, come può essere possibile? Ho pensato tra me e me: "Luca, sei impazzito o cosa?". Stiamo tutti cercando di vivere questi momenti da sogno, e come fai a non apprezzarli ogni nanosecondo della tua vita quando li hai davanti?
Questo mi ha fatto riflettere sul fatto che, anche parlando con altri nomadi digitali, tutti noi abbiamo questa tendenza a rincorrere il prossimo "posto più bello".
E se ci stessimo perdendo le cose straordinarie che sono proprio davanti a noi? Ci siamo abituati a esperienze così incredibili che non ci sembrano più speciali?
Comincio a chiedermi se è quello che sta succedendo a me qui. Mi sono abituato così tanto a Boa Vista da non apprezzarla davvero? Sono così preso a pensare a dove andare dopo che mi sto dimenticando di godermi dove sono ora?
È un po' triste, ad essere onesti, e mi sembra che non dovrei nemmeno sentirmi così. Sembra un pensiero da privilegiati.
Ma scommetto che alcuni di voi possono capirmi.
A quanto pare, in psicologia, questo fenomeno esiste e si chiama adattamento edonico (o tapis roulant edonico). La teoria è che tendiamo ad "abituarci" agli eventi o agli stimoli che suscitano risposte emotive, quindi, dopo un certo punto, qualsiasi evento importante (positivo o negativo) non ha un effetto duraturo sulla nostra felicità complessiva. In pratica, ci abituiamo alle cose dopo un po', sia che siano felici che tristi.
In realtà ho parlato di un comportamento simile in una newsletter precedente, in cui raccontavo quanto sia facile perdere di vista la vita meravigliosa che un tempo sognavamo quando in realtà diventa la nostra "nuova normalità".
Quindi, qual è la soluzione? Cerchiamo di capire come uscire da questo stato d'animo e ricominciare ad apprezzare i luoghi straordinari che abbiamo la fortuna di sperimentare.
"Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell'avere nuovi occhi." - Marcel Proust
Ispirato da questa citazione senza tempo, ecco alcune cose che sto provando per scuotere un po' le cose e ritrovare quella sensazione di meraviglia:
- Momenti di consapevolezza: Quando ho qualche minuto ogni giorno, cerco di essere semplicemente dove sono. Niente telefono, niente distrazioni, solo assaporare il momento.
- Rallentare: Invece di correre cercando di vedere tutto, sto cercando di scegliere una o due cose al giorno e viverle davvero.
- Nuovi occhi: Provo nuove attività, esploro diverse parti dei luoghi che visito e parlo con i locali per avere una nuova prospettiva. Dopo aver parlato con alcune persone, mi sono presto reso conto di quanto sono privilegiato a vivere questo stile di vita folle. Quindi, rapidamente, ricomincio ad apprezzare tutto.
- Gratitudine: Ancora una volta, mi ricordo quanto siamo fortunati a essere dove siamo. È facile dimenticarsene quando sei preso dalle attività quotidiane del tuo lavoro, quindi mi sto allenando a praticare un po' più di gratitudine ogni giorno.
Avete mai provato l'adattamento edonico? Quali sono i vostri pensieri su questo? Come lo affrontate di solito? Rispondete a questa email: mi piacerebbe sentire i vostri consigli e imparare come restate presenti e apprezzate il vostro viaggio.
Spero di vedervi in giro, Freaking Nomads!
Luca
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