Come liberarsi dei pensieri negativi
Ciao Freaking Nomads,
Siamo sinceri: nonostante le sue innumerevoli libertà, la vita da nomadi digitali può a volte trasformarsi in un campo minato di insicurezze. Che si tratti dell’ansia per il futuro, di dubbi sul proprio percorso lavorativo o del confronto ossessivo con i feed Instagram altrui, la negatività sa come insinuarsi e intrufolarsi nella nostra vita.
Proprio di recente, durante un viaggio a Berlino, mi sono trovata in questa spirale. Dovevo godermi l’esplorazione di una città nuova di zecca, ma mi sono ritrovata paralizzata davanti al laptop, oppressa dal lavoro e delusa dai risultati ottenuti. La mia autostima ha subito un duro colpo e una vocina fastidiosa ha iniziato a insinuare dubbi su tutto.
Ma allora, cosa si può fare per combattere questi pensieri ossessivi? Per fortuna, esiste un metodo che in passato mi ha aiutato molto a cambiare prospettiva e a placare quei fastidiosi pensieri negativi: dare un nome alla negatività!
La scienza lo dimostra: uno studio dell’UCLA ha concluso che dare un nome alle nostre emozioni può effettivamente ridurre l’attività cerebrale legata allo stress, facilitando la gestione dei sentimenti. Un altro studio ha anche rivelato che il 75% delle persone che applicano questa pratica si sentono più in controllo delle proprie emozioni.
Così, invece di lasciarmi trascinare nel vortice dei miei pensieri, ho deciso di dare una voce e un nome alla mia negatività. L’ho chiamata Nevaeh (pare sia uno dei nomi più detestati al mondo!) ed ho incominciato ad affrontarla come se fosse una persona che stesse venendo il mondo in maniera troppo cupa e irrealistica.
A Berlino ho messo in pratica questo approccio e Nevaeh pian piano ha iniziato a svanire insieme a tutti i miei pensieri più ossessivi. Questo semplice gesto di dare un nome alla propria negatività ha creato la distanza necessaria tra me e i miei pensieri, permettendomi di vederli per quello che sono: semplici pensieri, non la realtà.
Ovviamente, questo metodo non è una soluzione miracolosa, ma è uno strumento che consiglio caldamente di sperimentare se ci si sente sopraffatti. Quindi, vi auguro una settimana produttiva e vivace, ricca di energie positive e idee limpide!
Continuate a esplorare (e a rimanere positivi),
Irene Lidia
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