Alte montagne di ghiaccio e fiordi congelati, edifici moderni e casette colorate, la possibilità di vedere orsi polari e l'aurora boreale a occhio nudo. Con un'eccezionale connessione a internet e un'attiva comunità internazionale, vivere a Longyearbyen sulle Isole Svalbard, anche se per un breve tempo, è un'esperienza che ogni viaggiatore da remoto dovrebbe fare almeno una volta nella vita.
Sebbene sia la città più grande dell'arcipelago, Longyearbyen offre un'esperienza intensa, ma al contempo tranquilla e rigenerante.
In questa guida troverai tutte le informazioni necessarie per visitare Longyearbyen e le Isole Svalbard, una destinazione ideale per ogni nomade digitale che voglia dedicarsi alla scoperta di uno degli angoli più affascinanti e remoti a nord del nostro pianeta con paesaggi mozzafiato, esperienze emozionanti, una connessione a internet molto veloce e stabile e la possibilità di conoscere fantastiche da ogni angolo del globo.
Dove si trova Longyearbyer?
Longyearbyen (si pronuncia long-ier-bien) è la città più densamente popolata nell'arcipelago delle Isole Svalbard, in Norvegia, sul circolo polare artico. Con poco meno di 2200 abitanti da oltre 37 nazioni (dati del 2024) è l'unica città con aeroporto civile a essere collegato all'Europa con voli da Oslo o da Tromsø. Si tratta di una dei quattro centri abitati nell'arcipelago e sarà la vostra base, il punto di arrivo e di partenza sulle isole. Dista a 2042 Km da Oslo e a 958 Km da Tromsø, si trova inserita in un meraviglioso fiordo che abbraccia le poche strade e le moderne abitazioni, circondata da montagne alte che le donano un aspetto remoto e straordinario.
Vivere a Longyearbyer (Isole Svalbard) come nomade digitale: vantaggi e svantaggi
Ogni luogo dove viaggiamo e che abbiamo la fortuna di visitare ha diversi aspetti positivi e negativi con cui ci dobbiamo interfacciare, e Longyearbyen non è da meno. Vediamo insieme quali sono i vantaggi e gli svantaggi di una esperienza da nomadi sulle Isole Svalbard.
I vantaggi di vivere nelle Isole Svalbard come nomade digitale
Partiamo con i vantaggi per un nomadi digitale alla visita delle Isole Svalbard:
1. Paesaggi mozzaffiato e attività outdoor
Quando non stai lavorando vestiti per bene, prendi il tuo zaino e scendi alla scoperta del villaggio, della lunga valle di Longyearbyen e dei suoi molti musei. Puoi prendere parte a tantissimi attività all'aria aperta dalle gite in barca, le escursioni in motoslitta e con i cani da slitta, aggregarti a un trekking sulle montagne ghiacciate e fermarti per ammirare l'aurora boreale di notte. Non ti preoccupare, parlerò più nel dettaglio in seguito di tutto questo.
2. Sono un agglomerato di viaggiatori da tutto il mondo
Longyearbyen è uno dei luoghi più accoglienti al mondo. Per quanto la comunità faccia riferimento alla Norvegia per la sua bandiera, le isole Svalbard sono un luogo aperto a tutti, dove chiunque è il benvenuto. Al momento ospita tra i 2000 e i 3000 abitanti, provenienti da oltre 35 paesi diversi. Nel visitarle si respira un'aria fresca, e non tanto per via del clima rigido, ma perché si incontrano persone da tutti gli angoli del globo, tutte con storie straordinarie e tutte attirate dalla bellezza di questi luoghi. Nel visitare Longyearbyen si sente forte il senso di comunità, ci si sente accolti e aiutati, benvenuti e trattati nel migliore dei modi e non tanto perché si è turisti, ma perché si è tutti spettatori e cittadini di un luogo ostico e meraviglioso al contempo dove i legami e l'aiuto reciproco sono fondamentali.
3. Sono una girandola di storia e tradizione
Dalla caccia alle balene, passando per l'estrazione mineraria, la ricerca legata alla flora e fauna locale fino alle moltissime spedizioni verso il Polo Nord.
Le Isole Svalbard e la zona dell'artico hanno attratto per anni sognatori ed esploratori che hanno compiuto imprese straordinarie, o sono morti nel farlo. Nel visitare questi luoghi si entra ufficialmente ai confini del mondo, calpestando luoghi e ammirando spettacoli che solo pochi fortunati al mondo hanno potuto vedere.
I contro di vivere nelle Isole Svalbard come nomade digitale
Longyearbyen e le Isole Svalbard sono una zona fantastica per chi vuole viaggiare lavorando da remoto e vuole fare un'esperienza estrema nella natura artica. Tuttavia, ci sono degli svantaggi da tenere in considerazione:
1. Temperature rigide
Longyearbyen e le Isole Svalbard si trovano molto a nord, a soli 1316 Km dal polo nord. A causa della sua posizione l'area è soggetta a temperature molto rigide, che toccano tranquillamente i -40° nei mesi invernali, per salire man mano ai -30°/-15° nel corso dell'estate polare e toccare i 5° nei mesi estivi dell'estate polare. Questo porta il territorio a essere coperto di neve e ghiaccio per gran parte dell'anno, con la conseguente necessità di munirsi di vestiti tecnici pesanti dal costo non indifferente, e di partire con un grande bagaglio con tutto il necessario.
2. Costi molto alti
La posizione unica delle Isole Svalbard le rendono uno dei posti più incontaminati e naturalisticamente belli e selvaggi al mondo. Qui si possono osservare orsi polari, balene, volpi artiche e tantissime specie di uccelli e di foche al loro stato brado. La loro posizione rende la vita dell'uomo molto difficile, e molto costosa. Se a Longyearbyen potete trovare tutti i beni di prima necessità e le comodità di casa, queste le si pagano non poco. Tutto, o quasi, è importante su ala o via mare, con costi di spedizione che portano a lievitare il prezzo di ogni bene e servizio, dai più basilari ai più futili. Un viaggio a Longyerbyen va quindi pianificato con saggezza, mettendo da parte opportuni risparmi per non farsi trovare impreparati. Facendo la spesa al supermercato e infilando qualcosa in valigia riuscirete comunque a contenere i costi.
3. Difficoltà a trovare alloggi per periodi lunghi
A Longyearbyen è possibile trovare diverse opzioni di alloggio, ma tra le più gettone ci sono guesthouse e alberghi, seguiti da appartamenti in maniera marginale. Se tecnicamente è possibile rimanere sulle Isole Svalbard a lungo anche senza la necessità di un visto lavorativo, il grande afflusso di turisti e la poca disponibilità di alloggi rende proibitivo permanenze più lunghe di qualche settimana - senza contare il grande costo che un'esperienza del genere potrebbe richiedere. Chi va alle Svalbard lo fa per trasferirsi, lavorare in loco e viverci o, se lo fa da nomade digitale, non rimane mai per più di qualche settimana. Continuate il vostro lavoro, godetevi l'esperienze e partite per un luogo più caldo. Il mondo ha tanto da offrire.
4. Limitata presenza di locali e di svago serale
Chi va a Longyearbyen non lo fa solitamente per uscire in club o in discoteca, ma per godere dei paesaggi fantastici dell'arcipelago, per prendere parte a escursioni ed esperienze nella speranza di vedere l'aurora boreale e di scorgere qualche orso polare allo stato brado.
La città è piccola, e a eccezione di qualche ristorante, pub e e bar, come anche di un piccolo cinema (li potete contare sul palmo di una mano), non offre molto svago serale. Molto meglio è, d'altronde, sedersi in compagnia di altri viaggiatori, bevendo un tè caldo, a discutere della bellezza di questi posti fantastici!
5. Difficoltà nel gestire il proprio ritmo lavorativo e l'orologio bioligico
Ci sono periodi dell'anno in cui le Isole Svalbard hanno una differenza tra ore diurne e notturne molto simile al nostro (inverno soleggiato), ma questo dura per poco. Per gran parte dell'anno l'intero arcipelago attraversa quelle che sono chiamate "notte polare" (da ottobre a febbraio, quando il sole non sorge mai nell'arco delle 24 ore) e "estate polare" (dal 17 maggio a fine agosto, quando il sole non tramonta mai sull'orizzonte).
Per quanto il susseguirsi di queste stagioni sia affascinante, nel visitare Longyearbyen al di fuori dell'inverno soleggiato può mettere a dura prova il proprio autocontrollo, portando molte persone a faticare nel gestire il ritmo lavorativo e di godere di un sonno riposante e sufficientemente adeguato. Settando degli armi a orari ben specifici, come suggerito dai locals, riuscirete comunque a tenere uno stile di vita adeguato.
Come arrivare a Longyearbyer
Nonostante sia uno dei gruppi di isole più settentrionali del pianeta, le Svalbard sono sorprendentemente accessibili via aereo, con arrivo a Longyearbyen, il capoluogo. Quello di Longyearbyen è l'aeroporto più settentrionale al mondo a operare con voli di linea. Ci si può servire di voli regolari della SAS o Norwegian Airlines in partenza da Tromsø e Oslo, con collegamenti attivi tutti i giorni - non più di due volte al giorno - d'estate e in inverno.
I voli sono spesso affollati ed è bene prenotare con largo anticipo, specialmente in alta stagione. Il prezzo di un biglietto andata/ritorno può variare dai 180 ai 500 euro, a seconda del periodo dell'anno e dei posti rimasti a disposizione.
Considerate come, in ogni caso, per raggiungere le isole Svalbard dall'Italia e dalle altre località in Europa o nel mondo dovrete molto probabilmente fare scalo a Oslo, molto più raramente a Tromsø, con un viaggio di circa 24 ore, voli e attese incluse.
Con il bus o con il taxi
Una volta atterrati all'aeroporto di Longyearbyen vi suggerisco di raggiungere la città con il bus di linea che accompagna e ritorna ogni giorno presso ogni alloggio per raccogliere i passeggeri in partenza per il volo di ritorno.
In alternativa potete prendere il taxi, ma non ve lo consiglio. Costa molto di più e fa la stessa tratta, con tempi di percorrenza non molto inferiore. Dite ne valga la pena?
Trasporti e come muoversi a Longyearbyer
Ci sono solo circa 46 chilometri di strada sulle Isole Svalbard e l'auto è il mezzo di trasporto più utilizzato in città...assieme alle motoslitte. Le motoslitte sono il principale mezzo di trasporto a Spitsbergen quando c'è neve sul terreno ed è possibile noleggiarle sia per muoversi in città che verso le zone più limitrofe.
Le strade sono sempre pulite tutto l'anno (sebbene in inverno siano coperte da uno spesso strato di ghiaccio, per cui fate attenzione nel muovervi in automobile). In città è presente un unico servizio di noleggio auto, offerto da Toyota.
Vi ricordo che a Longyearbyen è definita un'area protetta, al di fuori del quale è obbligatorio spostarsi armati o accompagnati da una persona armata. Questo vale sia che lo facciate in auto, in motoslitta, su di una slitta con cani o a piedi.
Per questo motivo l'area cittadina è piccola, e in città ci si sposta principalmente a piedi, ma sono anche presenti due compagnie di taxi: Svalbar buss og Taxi e Longyearbyen Taxi AS, che potete chiamare o trovare nei pressi del supermercato Coop e in altri punti strategici in città.
Durante l'alta estate, quando lo Spitsbergen occidentale diventa in gran parte privo di ghiaccio, barche più piccole e gommoni forniscono l'accesso ai visitatori a luoghi più remoti fuori.
Le migliori opzioni d'alloggio a Longyearbyen
Le opzioni di alloggio a Longyearbyen non sono molte e sono poche quelle che possono rientrare nei canoni di un viaggiatore low cost. A causa dei costi di vita molto proibitivi, in città non si rimane solitamente più di qualche settimana e scegliere dove dormire diventa semplice. Le dimensioni ridotte del centro abitato e l'ottimo livello di servizio offerto da ogni accomodation rendono infatti la decisione legata a fattori principalmente economici e di privacy, con quelli secondari quali estetica, eleganza e qualità del servizio che vengono spesso tralasciati di fronte alla disparità economica.
Hotel e guesthouse
In città sono principalmente presenti hotel e guesthouse, tutti dotati di ogni comfort. Le guesthouse sono sicuramente la scelta più economica, ma sono tutte dotate di connessione a internet veloce e stabile e danno la possibilità di entrare in contatto con altri viaggiatori e la comunità locale, specialmente se ti affidi a sistemazioni come Guesthouse102 e Coal Miners.
Se preferisci non condividere la stanza allora puoi affidarti a un hotel, molto più costosi, ma che ti possono garantire la privacy e la comodità di cui hai bisogno.
Stanze, appartamenti e Airbnb
Longyearbyen è una comunità molto piccola con pochi alloggi e stanze a disposizione. Non sempre Airbnb è la soluzione più economica per chi vuole rimanere per soggiorni più lunghi, con prezzi ben più alti rispetto ai classici standard europei. Nonostante tutto, anche a Longyearbyen troverete stanze e appartamenti da affittare per periodi brevi o medio-lunghi, solitamente messi a disposizione da locali che si assentano per la stagione invernale o quella estiva.
Le migliori aree in cui soggiornare a Longyearbyer
A differenza di quanto siamo abituati nelle grandi città d'Italia e nel mondo, Longyearbyen è per noi un'unica grande città che per i local non si divide in quartieri, ma in villaggi seguendo l'antica conformazione della zona. Durante l'era dell'estrazione mineraria, Longyearbyen non era difatti sviluppata quanto la vediamo oggi, e l'area ospitava agglomerati di baracche, molte delle quali abitate da minatori e cacciatori, e ognuna con un nome e uno scopo a se stanti. Nessuno di questi villaggi si trova veramente lontani dal centro cittadino, attorno al quale, è bene ricordare, è definita un'area protetta. Va comunque tenuto in mente che nello scegliere di soggiornare in alcune aree, potreste essere abbastanza lontani dal supermercato e dal centro cittadino, e dovreste poter coprire 30 minuti di strada a piedi, o dover pagare un taxi per evitarvi il freddo.
Il centro di Longyearbyen
Il centro è il cuore di Longyearbyen. Moderno, ricco di negozi, ristoranti, locali e musei, è la parte più turistica e popolata della città. Alloggiare in centro ti da un rapido accesso ai servizi di Longyearbyen come alla biblioteca pubblica, all'unico supermercato e agli altri bene e servizi dedicati al cittadino (come l'unico ospedale, la posta, la farmacia, le varie attività commerciali e gli enti turistici). Se ami le comodità, il centro è il quartiere ideale dove vivere. Nel corso della lunga notte e dell'estate invernale non è mai troppo affollato, ma tende a riempirsi con l'arrivo delle navi da crociera in estate, periodo durante il quale sono in molti a desiderare di spostarsi altrove, in un'area più tranquilla.
Haugen
Haugen sorge a ridosso di Longyearbyen, lungo la strada che conduce a Nybyen a fondo valle. L'area è quasi totalmente residenziale, a eccezione di un albergo con ristorante, la scuola e la piscina della città. Si trova a pochi minuti di passeggiata dal centro, il che offre la possibilità di sfruttare la comodità di ritrovarvi a breve distanza da negozi e ristoranti, senza dover necessariamente avere a che fare con le strade del centro.
Nybyen
Nybyen si trova in fondo alla valle e, in norvegese, prende il nome di "città nuova". Con poche case - quasi tutte destinate al turismo, un pub (davvero fantastico, consiglio di provarlo) e un veterinario, sorge dalla riqualifica di quelli che, un tempo, erano abitazioni utilizzati dai lavoratori nella vicina miniera numero, ben visibile ancora sopra al quartiere.
Si tratta di un villaggio davvero tranquillo e pacifico, frequentato principalmente dai turisti e dai viaggiatori che soggiornano presso gli alloggi ricavati dalle cabine. A eccezione del Coal Miners' Bar & Grill pub e dei negozietti interni agli alloggi, con beni di prima necessità, è completamente sprovvisto di negozi di alcun genere.
Soggiornando in questa zona dovrete quindi recarvi a Longyearbyen con una passeggiata di 30 minuti, o chiamando un taxi. Questo è il mio villaggio preferito! A Nybyen si gode di una pace assoluta, e la vista sull'intera valle e sul fiordo è davvero eccezionale.
Connettività internet a Longyearbyer
Le Isole Svalbard nascono come luogo di estrazione mineraria e di esplorazione, ma nel corso degli anni si sono trasformate in un importante centro di studi e di ricerca. La cittadina di Ny-Ålesund (che altro non è che il punto più a nord a essere abitato sulle Isole Svalbard) ospita un importante stazione di ricerca, a Longyeabyen è aperta dal 1993 l'UNIS (The University Centre in Svalbard) dedicata ali studi dell'ambiente artico. L'arcipelago è collegato alla terraferma con due cavi in fibra ottica che garantisce una delle connessioni internet più veloci e stabili al mondo.
Di seguito vi consiglio gli spazi migliori da cui lavorare a Longyearbyen, sulle Isole Svalbard.
I posti migliori in cui lavorare a Longyearbyer
Ogni edificio in città ha quindi un'ottima connessione internet. Potete lavorare dal vostro alloggio quasi tutti dotati di tranquille e comode sale comuni e di un'ottima connessione internet, o spostarvi in centro a Longyearbyen dove potrete sfruttare la biblioteca pubblica come anche i pochi coffee shop presenti tra le strade del centro.
Longyearbyen Public Library
La Longyearbyen Public Library è il posto migliore dove lavorare in città al di fuori del proprio alloggio. Divisa in due grandi sale, ricca di postazioni di lavoro con lampade, prese elettriche, tavoli e divanetti, con diverse aree ricreative e di relax, la biblioteca è un luogo di totale relax e concentrazione.
L'interno è capiente e caloroso, e tra gli scaffali ricchi di libri, le ampie vetrate con vista sulle montagne o sulle strade del centro troverete l'angolo che più adatto a voi. La biblioteca si trova in pieno centro e potrete raggiungerla subito dopo colazione, per uscire in tempo per una pinta e una passeggiata prima di rientrare per cena.
Freune AS
Assieme al Cafè Huskies, il nostro preferito in città che però non offre un accesso libero al Wi-fi, Freune AS è il secondo e unico rimanente coffee shop a Longyearbyen. Oltre che per essere una vera istituzione nella preparazione di caffe, torte e panificati, come anche di piatti veloci per il pranzo, Freune AS è un posto ideale per lavorare con il proprio computer a Longyearbyen.
Dall'atmosfera intima e rilassata, ha una bellissima veduta sulle montagne a bordo valle e offre una connessione a internet molto stabile e veloce.
Costo della vita a Longyearbyer
Longyearbyen ha prezzi più alti rispetto a molte località di Norvegia e ben maggiori di quanto sia d'abitudine a un nomade digitale medio, abituato a un costo di vita accessibile e solitamente inferiore a quello del paese per cui lavora. Ovviamente molto dipende dallo stile di vita di ogni viaggiatore, ma nulla toglie di come i costi siano ben più elevati di quanto ci si aspetti, e con questo includo anche quelli di ingredienti e materie prime.
Costo degli alloggi
Come per ogni destinazione, gran parte del budget è dedicato a coprire le spese d'alloggio. Visti i costi proibitivi, ostelli e alloggi condivisi rimangono gli alloggi in gradi di offrire un costo d'affitto più basso. Il costo minimo di una stanza è di circa 600 euro la settimana, con prezzi che vanno a salire per chi preferisce alloggiare in albergo o in appartamento.
Sebbene siano presenti degli alloggi con Airbnb, il loro costo è proibitivo con prezzi a partire da 750 euro la settimana per un appartamento, o da 500 euro per una stanza.
Costo dei pasti e dei ristoranti
Longyearbyen è famosa per la cucina ricercata e raffinata, con l'uso di ingredienti inusuali come carne di renna e di balena.
Quasi tutti i prodotti e gli ingredienti sono importanti dall'estero. Qui, sulle isole Svalbard, non cresce quasi nulla, e questo porta il costo del cibo, come quello dei pasti nei coffe shop, bar ristoranti, a essere abbastanza alto.
Il costo di un pasto completo può variare dai 10-15 € di un coffee shop, ai 20-35€ di un pub e un ristorante, per salire ancora se si frequentano ristoranti raffinati e se si accompagna al cibo un bicchiere di vino o una pinta di birra.
Per fare la spesa c'è un solo grande supermercato, e nonostante la posizione isolata dell'arcipelago non faticherete a trovare ingredienti e prodotti da tutto il mondo, importati dal continente europeo. Si chiama Svalbardbutikken (Coop Svalbard SA) ed è ben visibile sulla strada principale di Longyearbyen. La maggior parte degli hotel ha un piccolo negozietto che vende beni di prima necessità.
Come accade anche in Norvegia, l'alcol non viene mai venduto nel supermercato, ed è invece possibile acquistarlo, a eccezione di bar e ristoranti, in un unico grande negozio, dedicato agli alcolici. Chiuso nei fine settimana, il negozio si chiama Northmonpolet e vende vini, birre, liquori e cordiali.
Tradizione, storia e cibo a Longyearbyer
La cultura delle Svalbard non può dirsi costruita da un’unica popolazione, ma da una miscela di tradizioni che vengono dalla Norvegia e dai suoi abitanti e da tantissime altre persone di diversa provenienza internazionale che si sono insediate nel corso degli anni, con una grande maggioranza di filippini, thailandesi, inglesi, belgi e svedesi. Questa caratteristica rende Longyearbyen, il maggior centro dove si concentrano tutte queste persone, un luogo di incontro di culture e di idee, perfetta per un nomade digitale.
La storia delle Svalbard
L’arcipelago delle Svalbard è stato scoperto nel XVI dagli olandesi in cerca di balene. Stabilite alcune piccole comunità, le hanno rese il punto di partenza e base per la caccia alle balene e alla foca, due attività che si sono mantenute nel tempo, fino a pochi anni fa. Per lungo tempo, le isole principali sono state disseminate di trapperhytter, ovvero le capanne dei trapper, i cacciatori che vivevano della vendita di pellicce di orsi e volpi bianche. Queste piccole capanne in legno erano dotate di stufa a carbone per il riscaldamento e provviste sufficienti per i lunghi mesi invernali: qui i trapper potevano passarci anche due o tre anni.
Oltre che per la caccia alla balena, le Svalbard sono conosciute anche per l’attività mineraria, che risale all’inizio del Novecento. Durante questo periodo si installarono in zona le prime compagnie internazionali di scavo e vendita di carbone, tra cui l’Arctic Coal Company, di John Munroe Longyear, il fondatore di Longyearcity nel 1906, poi ribattezzata Longyearbyen dal norvegese “byen”, città. Al giorno d’oggi, solo una delle antiche miniere di carbone (le gruve) è ancora aperta e visitabile.
Le feste e le celebrazioni
Anche se, come dicevamo prima, le Svalbard non hanno un’unica cultura radicata, riprendono molte tradizioni dalle zone più settentrionali della Norvegia e, in generale, dai paesi nordici. Tra di queste c’è il Solkestuka, la festa che celebra il ritorno dei primi barlumi del sole dopo la lunga notte polare. Le celebrazioni durano una settimana, (solitamente tra la fine di febbraio e l'inizio di marzo, il culmine della festa è spesso il giorno in cui il sole fa la sua prima apparizione sopra l'orizzonte dopo mesi di buio) e includono concerti (in particolare il canto davanti alla piccola chiesa nella Polarbjørnbyen, la Polar Bear Square), spettacoli, gare di sci, trekking ed escursioni (naturalmente, scortati da una guida esperta e armata).
Tra le altre feste meno tradizionali ma comunque molto sentite c’è il Polarjazz Festival, che riunisce artisti jazz provenienti da tutto il mondo, e lo Skimaraton, la maratona di sci più estrema al mondo.
La festa nazionale delle Svalbard si tiene lo stesso giorno di quella norvegese, essendo il territorio parte di quello della Norvegia: il 17 maggio a Longyearbyen si tengono sfilate e concerti, anche per promuovere il senso di identità nazionale.
Anche il Natale ha moltissima importanza: durante questo periodo, una delle antiche miniere sopra la città di Longyearbyen viene "trasformata" nella casetta di Babbo Natale e i bambini possono lasciare le letterine destinate a Santa Claus in un'apposita casetta delle lettere a poca distanza.
Il cibo tipico delle Svalbard
A così poca distanza dal Polo Nord, in una landa di terra abitata da più orsi polari (circa 3000) che persone (appena 2500), dove il terreno è ghiacciato fino in profondità 365 giorni l'anno, non è così semplice trovare una tradizione culinaria unica e radicata. Qui, più che parlare di "ricette tipiche", bisogna concentrarsi sui prodotti del territorio.
Colazione
Le colazioni sono molto abbondanti e prevedono sia ingredienti dolci sia salati, o meglio ancora un mix dei due (ai norvegesi, del resto, piace mangiare i cetriolini sott’aceto insieme alla nocciolata). Non mancano mai, infatti, i celebri waffle accompagnati dal "brown cheese" tipico norvegese e la marmellata, poi sott'aceti, formaggi e salumi, burro di arachidi, pane di ogni tipo. Le temperature rigide, infatti, richiedono un inizio di giornata pieno di energia, e la colazione viene considerata – giustamente – il pasto più importante della giornata. Naturalmente, tutti questi ingredienti sono importati dalla Norvegia tramite aerei cargo o navi.
Pranzo e cena
Anche il pranzo è particolarmente sostanzioso, e prevede principalmente zuppe e piatti caldi, sempre per affrontare il rigido inverno. Nell'unico supermercato di Longyearbyen, la Coop, si vendono in grande quantità anche i pasti disidratati, la soluzione migliore per chi affronta un lungo hiking o un tour in motoslitta. Si mantengono perfettamente intatti nonostante le temperature polari, e basta avere con sé un po' di acqua bollente (da sistemare nelle borracce termiche) per idratarli e avere un pasto completo, nutriente (e anche buono: noi abbiamo assaggiato la zuppa di riso e pollo al curry, e devo dire che non era niente male). La cena, invece, si concentra molto sul consumo di carne, verdure e patate.
I prodotti tipici delle Svalbard
I prodotti tipici delle Svalbard, autoctoni e non importati, possono essere contati sulle dita di una mano. Naturalmente dobbiamo parlare di prodotti che si trovano in natura: renna, balena, foca (che diventa anche snack dei cani da slitta), e pernice bianca, unico uccello che non migra e popola la zona tutto l’anno, sfamando così da secoli cacciatori, pescatori e avventurieri. E, ovviamente, merluzzi, pesci di vario genere, e l'unico e solo "vegetale" reperibile sull'arcipelago: il fungo, che viene raccolto solo in estate, e solo quando si è sufficientemente fortunati da trovarne, almeno secondo la nostra guida di motoslitta Jona, appassionato di funghi.
Qual è il momento migliore per visitare Longyearbyer?
Diciamocelo, ogni momento è il migliore per visitare Longyearbyen. In inverno per ammirare lo spettacolo delle aurore boreali a qualsiasi ora del giorno e della notte (visto che non c'è alcuna differenza), e a godersi la bellezza dei minuscoli lampi di crepuscolo perenne, lontani sull'orizzonte, durante le ore centrali della giornata. In estate, invece, per vivere l'esperienza incredibile di ritrovarsi alle 3 di notte a fare un trekking ad alta quota con il sole splendente, e per prendere parte alla stagione delle gite in barca di 1 o più giorni.
Potremmo dire che l’alta stagione si concentra da giugno ad agosto, quando la città è piena di visitatori pronti a sfruttare le temperature più miti e il sole di mezzanotte. Escursioni, crociere in mare per vedere i fiordi, lunghe passeggiate all’aperto (impossibili da fare in inverno). Anche il periodo del Solkestuka è considerato alta stagione: ci sono parecchi turisti, infatti, che accorrono per vedere i primi raggi solari e per assistere ai canti e alle feste degli abitanti.
La bassa stagione, invece, va dalla fine di novembre fino all’inizio di febbraio: durante questo periodo, la notte polare impedisce parecchie attività, e le temperature estreme (che arrivano anche a -40 °C) limitano alquanto la possibilità di uscire e fare attività all’aperto. L’unica cosa che rende questo periodo davvero ottimo è l’altissima possibilità di vedere le aurore boreali danzare nel cielo artico.
Se, però, si vuole trovare il giusto equilibrio tra Northen light, gite in snowmobile o con i cani da slitta, trekking sul Sarkofagen ed escursioni in barca, sicuramente il periodo migliore per viaggiare alle Svalbard è quello compreso tra i mesi di settembre-ottobre e quelli da metà marzo fino a metà maggio, anche questi considerati bassa stagione. Durante questi mesi, il giorno e la notte si alternano in modo più "naturale", ed è possibile sia fare attività nelle ore di luce sulla neve e sul ghiaccio (che in estate si sciolgono, nonostante le temperature comunque basse), sia fare tour ed esperienze altrimenti impossibili col buio.
10 cose da fare assolutamente a Longyearbyer
Andare a Longyearbyen vuol dire solo una cosa: restare folgorati dall'incredibile bellezza della cittadina e del panorama selvaggio che la circonda. Nonostante le dimensioni piuttosto ridotte, Longyearbyen offre comunque parecchie cose da fare, sia per chi ama rilassarsi, sia per chi invece cerca l’avventura.
1. Passeggiate dal porto a Nybyen, attraversando la città
Longyearbyen si visita tranquillamente in mezza giornata a piedi. Il tragitto dal porto, a metà strada tra il centro all’aeroporto, fino a Nybyen, la frazione detta "città nuova" e ultima zona abitata prima di inoltrarsi delle valli, dura circa 45-50 minuti. Noi lo abbiamo fatto diverse volte, andando in centro a piedi: in questo modo si possono ammirare sulle palafitte, i piccoli negozi locali, le antiche miniere sulle montagne. L’importante è coprirsi bene, indossare le bretelle rifrangenti e degli scarponi isolanti.
2. Visitate la Svalbard Bryggeri, il birrificio più a nord del mondo
Robert Johansen ci ha messo anni a ottenere il permesso per aprire il suo birrificio. Una legge risalente alla fine degli anni Venti, infatti, proibiva la produzione di alcolici a Spitzbergen e in tutto l'arcipelago delle Svalbard. Lettera dopo lettera, telefonata dopo telefonata, alla fine l'ex pilota, minatore e imprenditore Robert è riuscito a costruire il birrificio più a nord del mondo, il cui slogan dice "We changed the law to make the real Polar Beer" (abbiamo cambiato la legge per fare la vera birra polare). E meno male!
Qui le birre sono ottime, prodotte con una parte di acqua di ghiacciaio e ingredienti provenienti dall'entroterra norvegese. Offre degustazioni generose (5 mezze pinte, con spiegazione e racconto super appassionante). Ottima l'IPA, considerata da molti la migliore, la Pilsner (la più venduta, ci hanno detto) ma io, ovviamente, vi consiglio di assaggiare senza alcun dubbio la loro stout. Densa, corposa, lievemente frizzante, scende giù che è un piacere: una delle più buone mai bevute, a mani basse.
3. Fate un tour in motoslitta
Ci sono diversi tour operator che offrono una gita in motoslitta di durata variabile, da un minimo di 3 ore (l'essenziale per un giretto nelle vicinanze), a un massimo di 3 giorni con pernottamento in cabina (dotata di sauna). Noi abbiamo scelto il tour di 5 ore da Longyearbyen fino a Elveneset. Risultato? La prossima volta prenotiamo al 100% quello da 3 giorni. Sinceramente, l’abbiamo trovata un’esperienza pazzesca.
4. Guidate una squadra di cani da slitta
Se siete dei 90's kids, avete guardato "Balto" almeno una volta, ammettetelo. E avete voluto, almeno una volta, guidare una squadra di cani da slitta per portare la penicillina a Nome ed essere così l’eroe del film. Alle Svalbard lo potete fare (per fortuna senza che ci sia bisogno di alcuna malattia infettiva) grazie a una delle tantissime compagnie che offrono questo servizio, con gite di circa 5-6 ore alla scoperta di bellissimi paesaggi insieme a cani addestrati, affettuosi e ben felici di partire insieme al loro fidato leader.
5. Fate un trekking con una guida esperta
Il Sarkofagen è il monte che sovrasta Nybyen, e sopra il quale, durante le ore di buio e gli inverni polari, è molto semplice vedere meravigliose aurore boreali. Noi avevamo preso l’ostello proprio lì ed era un piacere affacciarsi alla finestra e vederlo in tutta la sua bellezza. Durante l'estate e le ore di luce, è perfetto per gli appassionati di trekking che, scortati da una guida - necessariamente armata a causa della possibilità di incontrare orsi polari - possono addentrarsi verso la valle iniziare la salita per la cima, che si trova a 513 mt: non alta, quindi, ma comunque abbastanza faticosa a causa della neve. Da qui la vista sui ghiacciai, sulle cime, le valli e sulla città di Longyearbyen è mozzafiato. Un'alternativa al Sarkofagen è il Platåfjellet, monte posto a nord proprio sopra Longyearbyen e di fronte al porto e al fiordo, alto 424 metri, bellissimo da vedere sia di giorno sia di notte.
6. Partecipate a un tour in barca di uno o più giorni
Durante l’estate e le ore di luce, vi consigliamo assolutamente di fare una gita in barca. È il modo migliore per vedere animali della zona altrimenti impossibili da adocchiare dalla città, perché solitamente più lontani dai centri abitati. Parlo delle foche, dei trichechi, ma anche delle balene, dei beluga, dei narvali e del bellissimo orso polare, che noi abbiamo avuto l’enorme fortuna di vedere. Troverete tanti tour operator che offrono gite in barca anche di più giorni: solitamente questa tipologia di escursione è scelta dagli appassionati di fotografia.
7. Visitate un'antica miniera di carbone
Le Isole Svalbard erano, un tempo, grandi fornitrici di carbone. Le miniere - "gruve", in norvegese - erano numerosissime, grazie agli incredibili giacimenti ritrovati sulle isole. Nei pressi della città ci sono 7 miniere e, al momento, è ancora attiva la "Gruve" 7, che tuttavia ha già iniziato il suo processo di chiusura definitiva, da terminare probabilmente entro il 2024. La "Gruve" 3 è invece la miniera di carbone visitabile con dei tour specifici, della durata di circa 3 ore.
8. Fate un tour in kayak
Se durante l'inverno è possibile arrivare sull'altra costa del fiordo in motoslitta o perfino a piedi, in estate, quando il ghiaccio e la neve si sciolgono, il modo migliore per spostarsi sulle acque dell'Isfjorden è il kayak. Le spedizioni possono essere di poche ore, giornaliere o di più giorni, con pausa nelle varie “hut” dotate di sauna nel mezzo, e sono adatte a ogni livello di preparazione, con canoe da uno o due posti, e attrezzature fornite dai tour operator.
9. Visitate le grotte di ghiaccio
Molti tour (motoslitta, cani da slitta o trekking) offrono come opzione anche la visita alle straordinarie grotte che si sono formate all'interno dei ghiacciai dell'isola. Prima di entrare nella grotta, si viene forniti di tutto il necessario: a noi hanno dato casco, ramponi e lampade. L’interno delle grotte è molto affascinante, con stalattiti, stalagmiti e tante luci. Non consigliamo però il percorso a chi soffre di claustrofobia o ha qualche problema con la schiena, perché prevede molti passaggi lungo corridoi stretti e bassi.
10. Visitate lo Svalbard Museum e il North Pole Expeditions museum
A Longyearbyen si trovano due musei, entrambi posizionati nelle vicinanze del fiordo. Uno è lo Svalbard Museum, ed è inserito nel complesso dell’Università. Noi lo abbiamo visitato in un’oretta, perché non è molto grande, ma è parecchio interessante. Mostra, infatti, una serie di reperti storici ritrovati pressoché intatti nel permafrost, ospita la ricostruzione degli hut dei cacciatori, i modelli in scala degli animali tipici del territorio e diversi pannelli testo e video con la storia delle isole. Il North Pole Expeditions museum, invece, raccoglie tutte le storie e le testimonianze, tramite articoli di giornale, documenti autentici, fotografie, reperti e filmati originali, di tutti coloro che hanno iniziato una spedizione verso il Polo Nord negli anni, tra cui tantissimi italiani.
Longyearbyer è sicura?
Longyearbyen è dotata di un'area di sicurezza circoscritta a pochi chilometri, che racchiudono l'area della città, dei vicini villaggi e alcune strade nei dintorni. L'area di sicurezza è stata definita per garantire l'incolumità dei cittadini e dei viaggiatori, che al suo interno possono vivere e spostarsi in totale tranquillità. La criminalità, l'uso di alcol e di droghe sono quasi assenti, anche perché vige una tolleranza molto bassa nei confronti di chi disturba o mette a rischio l'incolumità della comunità. Per questo motivo non vi sentirete mai in pericolo qui a Longyearbyen, e potrete camminare in solitudine sia di giorno che di notte senza correre alcun pericolo.
Consiglio fortemente di utilizzare tour operator o di affidarsi a guide locali professionali se si desidera addentrarsi nelle vaste terre selvagge delle Svalbard. Le condizioni meteorologiche, il rischio di valanghe, le condizioni del ghiaccio, la presenza dell'orso polare non consentono di avventurarsi liberamente al di fuori dell'area di sicurezza, delimitata dai simpatici cartelli stradali di "pericolo orso polare". La visita dell'arcipelago richiede un'attrezzatura adeguata, compresi i sistemi di comunicazione in un luogo dove nessun cellulare funzionerà.
Inoltre se si intende intraprendere in solitaria e di andare oltre l'area di gestione 10 (la parte centrale di Spitsbergen), è necessario segnalare il proprio viaggio programmato al Governatore delle Svalbard.
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Informazioni sull'autore: Fabio Capraro
Fabio è un nomade digitale e un SEO Executive. Il suo cuore è diviso tra l'Italia e il mondo intero, ma il suo spirito è quello di un'esploratore del mondo e delle sue straordinarie bellezze. Racconta dei suoi viaggi e condivide consigli su VadoinTheraTrip.com, dove promuove l'idea del viaggio come terapia, volto ad aprirsi a quelli che sono i valori più importanti del viaggio e della vita. Come SEO Executive aiuta aziende ed enti del turismo a promuovere i loro prodotti e servizi con cura e in chiave SEO. Lo trovate su Instagram o Pinterest.
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