Partita IVA forfettaria: cos'è, costi e come aprirla

Che tu stia sognando di lanciare la tua startup o di diventare un libero professionista, la Partita IVA forfettaria potrebbe essere la chiave per rendere tutto più semplice e conveniente.

Ma cos'è esattamente e perché dovresti considerarla? Qual è la differenza con la partita IVA ordinaria e quante tasse si pagano con la partita IVA a regime forfettario? Continua a leggere per scoprire la risposta a queste domande.

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Noi di Freaking Nomads non siamo consulenti fiscali. Le informazioni in questo articolo sono basate sulla nostra ricerca e non sostituiscono un consiglio fiscale professionale.

Per avere il supporto di un professionista , consigliamo un servizio come Fiscozen, che ti offre un commercialista dedicato specializzato nella tua professione e una dashboard da cui tenere tutto sotto controllo. Inoltre potrai usufruire di una prima consultazione gratuita e l'apertura della Partita IVA è inclusa nell’abbonamento.

Cos'è la Partita IVA forfettaria?

La Partita IVA forfettaria è un regime fiscale agevolato disponibile in Italia, pensato per semplificare la vita di imprenditori, liberi professionisti e, naturalmente, nomadi digitali e lavoratori da remoto italiani.

Questo regime è unico nel suo genere e offre una serie di vantaggi che possono rendere la gestione della tua attività molto più semplice.

Come funziona la Partita IVA forfettaria?

Grafici che mostrano l'aliquota con Partita IVA Forfettaria

La Partita IVA forfettaria funziona attraverso aliquote fisse. Se stai avviando una nuova attività, l'aliquota è solo del 5% per i primi cinque anni.

Dopo, l'aliquota sale al 15%. Questo significa che, indipendentemente dal tuo fatturato, pagherai sempre la stessa percentuale di tasse. E il codice IVA per i forfettari? Te lo spieghiamo subito.

Chi può aprire partita IVA forfettaria?

Non tutti possono aprire una Partita IVA forfettaria. Ci sono alcuni requisiti soggettivi e oggettivi che devi soddisfare.

Ad esempio, il tuo fatturato annuo non deve superare una soglia di 85.000 euro all'anno e ci sono alcune attività che sono escluse dal regime forfettario. Queste includono:

  • Agricoltura e attività connesse e pesca
  • Vendita di Sali e tabacchi
  • Commercio dei fiammiferi
  • Editoria
  • Gestioni di servizi di telefonia pubblica
  • Rivendita di documenti di trasporto pubblico e di sosta
  • Intrattenimenti, giochi ed altre attività di cui alla tariffa allegata al DPR n. 640/1972
  • Agenzie di viaggi e turismo
  • Agriturismo
  • Vendita a domicilio
  • Rivendita di beni usati, di oggetti d’arte, d’antiquariato o da collezione
  • Agenzie di vendita all’asta di oggetti d’arte d’antiquariato o da collezione
  • Regimi forfettari di determinazione del reddito (ad esempio allevamento di animali)

Per una lista completa e dettagliata, ti consigliamo di consultare il sito dell'Agenzia delle Entrate o un consulente fiscale.

Come aprire una Partita IVA forfettaria

Come aprire una Partita IVA forfettaria nel 2023

Passo 1: Preparazione

Prima di tutto, prepara tutte le informazioni necessarie. Avrai bisogno dei tuoi dati personali, del Codice ATECO per la tua attività (il codice che identifica il tipo di attività che intendi svolgere), e una data di inizio per la tua attività.

Passo 2: Compilazione del modulo

Il prossimo passo è compilare il modulo per la richiesta di apertura della Partita IVA. Questo modulo può essere trovato sul sito dell'Agenzia delle Entrate. Dovrai inserire tutte le informazioni raccolte nel Passo 1.

Passo 3: Invio della richiesta

Una volta compilato il modulo, è il momento di inviarlo. Puoi farlo online, direttamente sul sito dell'Agenzia delle Entrate.

Se preferisci, recarti personalmente in un ufficio dell'Agenzia delle Entrate o puoi anche delegare un professionista per farlo al tuo posto (l'opzione che ti consigliamo, per evitare qualsiasi problema).

Passo 4: Attesa dell'assegnazione del numero di Partita IVA

Dopo aver inviato la richiesta, dovrai attendere che ti venga assegnato il tuo numero di Partita IVA.

Questo è un numero di 11 cifre che rappresenterà la tua Partita IVA per tutta la durata della tua attività.

Passo 5: Adempimenti successivi

Una volta ottenuta la Partita IVA, ci sono alcuni adempimenti successivi da considerare.

Ad esempio, dovrai iscriverti all'INPS o alla tua Cassa Previdenziale. Se sei un commerciante o un artigiano, dovrai anche iscriverti alla Camera di Commercio.

Se hai qualche difficoltà durante il processo, puoi rivolgerti ad un servizio dedicato come Fiscozen.

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Considerando che si tratta di scelte che andranno ad impattare sui tuoi guadagni futuri, ti consigliamo di rivolgerti ad un servizio dedicato come Fiscozen. Offrono una prima consultazione gratuita e l'apertura della Partita IVA è inclusa nell’abbonamento.

Quanto costa aprire una partita IVA forfettaria?

La buona notizia è che non ci sono costi specifici per l'apertura della Partita IVA.

Puoi farlo gratuitamente, sia che tu scelga di farlo da solo o che tu decida di delegare un professionista.

Ricorda, però, che potrebbero esserci costi associati ad altri adempimenti, come l'iscrizione all'INPS o alla tua Cassa Previdenziale, o l'iscrizione alla Camera di Commercio se sei un commerciante o un artigiano. Dipende quindi dalla tua situazione specifica.


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Quanto paga di tasse ed INPS una partita IVA forfettaria?

La Partita IVA forfettaria paga una tassa fissa del 15% o del 5% per chi avvia una nuova attività.

Questa aliquota si applica sul reddito imponibile, calcolato come una percentuale del fatturato, che varia a seconda del tipo di attività svolta.

Inoltre, i titolari di Partita IVA forfettaria devono versare i contributi INPS, che variano a seconda dell'attività svolta, della forma giuridica e di determinati requisiti personali del titolare.

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Non preoccuparti se questi calcoli ti sembrano complessi. Se utilizzi un servizio come quello di Fiscozen avrai una dashboard con un calcolatore delle tasse in tempo reale per l’anno corrente e successivo.

Aprire la partita IVA forfettaria conviene?

La risposta a questa domanda dipende da vari fattori, tra cui il tipo di attività che svolgi, i tuoi ricavi o compensi annui, e le tue esigenze specifiche.

Vantaggi e svantaggi della partita IVA forfettaria:

Vantaggi
  • Aliquota fissa del 15% o 5% per i nuovi attivi
  • Semplificazione della gestione contabile
Svantaggi
  • Limiti di ricavi e spese
  • Non è possibile dedurre i costi in maniera analitica

Qual è la differenza tra partita IVA ordinaria e forfettaria?

Differenze tra partita IVA forfettaria e ordinaria

La Partita IVA forfettaria e quella ordinaria sono due regimi fiscali distinti che presentano diverse peculiarità.

Il regime forfettario è stato introdotto per agevolare i lavoratori autonomi con un volume d'affari e un reddito limitato, e per facilitare l'apertura di nuove attività con Partita IVA. Questo regime offre una tassazione agevolata e semplificazioni amministrative, rendendo più snella la gestione burocratica dell'attività. Inoltre, non prevede l'applicazione dell'IVA sulle vendite.

Al contrario, il regime ordinario prevede l'applicazione dell'IVA e una tassazione basata sul reddito effettivo. Questo regime può essere più oneroso in termini di tasse e contributi, ma offre una maggiore flessibilità in termini di deduzioni e detrazioni fiscali.

Quale codice IVA per i forfettari?

Il codice IVA per i forfettari è un elemento chiave da considerare quando si apre una Partita IVA forfettaria.

Questo codice varia a seconda del tipo di attività che intendi svolgere, quindi è importante scegliere quello giusto. Non preoccuparti, ci occuperemo anche di questo nei prossimi paragrafi.

Cosa si può scaricare con la partita IVA forfettaria?

Costi deducibili con partita IVA forfettaria

Ora, passiamo a un argomento che interessa a tutti: cosa si può scaricare con la Partita IVA forfettaria?

In realtà, il regime forfettario offre meno possibilità di deduzione rispetto al regime ordinario. Questo perché il calcolo delle tasse è basato su un coefficiente di redditività applicato al tuo fatturato, e non sui tuoi costi effettivi.

Tuttavia, ci sono ancora alcune spese che possono essere dedotte, come i contributi previdenziali e assistenziali obbligatori. Ma attenzione, ci sono anche costi che non sono deducibili. Ne parleremo più in dettaglio più avanti.

Si fa la fattura con partita IVA forfettaria?

Sì, i titolari di Partita IVA forfettaria sono tenuti ad emettere fatture, anche se queste non includono l'IVA.

A partire dal 1 luglio 2022, i soggetti in regime forfettario sono tenuti ad emettere fatture elettroniche, inviandole tramite il sistema di interscambio (SDI) dell’Agenzia delle Entrate.

Questo obbligo riguarda solo i soggetti che nel 2021 hanno superato la quota di 25.000€ di ricavi o compensi annui. I forfettari che sono al di sotto di questo limite di fatturato potranno continuare ad emettere fatture “cartacee” fino al 2024.


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Se sono dipendente posso aprire partita IVA forfettaria?

Sì, un lavoratore dipendente può aprire una partita IVA forfettaria, ma ci sono alcune condizioni da considerare. Prima di tutto, il reddito complessivo dell'attività non deve superare gli 85.000 euro all'anno.

Per quanto riguarda i lavoratori dipendenti che vogliono avviare un'attività con partita IVA in regime forfettario, esistono alcune regole specifiche. Ad esempio, non possono accedere al regime forfettario i soggetti che nell'anno precedente hanno percepito redditi di lavoro dipendente e assimilati superiori a 30.000 euro.

Inoltre, per quanto riguarda la gestione dell’INPS o della Cassa Previdenziale, ci sono 3 casi:

  1. Se per l’attività è prevista iscrizione alla Gestione Separata, il dipendente deve iscriversi all’INPS Gestione Separata e pagare un’aliquota del 24%.
  2. Se per l’attività svolta esiste un Albo (architetto, avvocato, etc) sarà obbligatoria l’iscrizione alla Cassa di appartenenza. Spesso sono previsti riduzioni sulle aliquote, occorre consultare la Cassa.
  3. Se si tratta di un lavoratore full time (almeno 26 ore settimanali) che avvia attività commerciale, non serve iscrizione all’INPS Commercianti né si verseranno contributi. Si comunicherà all’INPS che si è già sottoposti ad altra forma previdenziale.

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Le ultime novità

Nel 2023, il regime forfettario ha introdotto alcune novità significative.

La più importante è l'aumento del limite massimo di ricavi o compensi che consente di rimanere nel regime fiscale di tassazione agevolata. Questo limite è stato innalzato da 65.000 a 85.000 euro.

Questo significa che se i tuoi ricavi o compensi annui sono inferiori a 85.000 euro, puoi beneficiare delle agevolazioni fiscali del regime forfettario.

Se superi questa soglia, dovrai passare al regime fiscale ordinario nell'anno successivo.

Per concludere

In conclusione, aprire una Partita IVA forfettaria nel 2023 può essere una buona opzione per i fli autonomi o per i lavoratori da remoto, a condizione che i loro ricavi o compensi annui siano inferiori a 85.000 euro e che siano disposti a rispettare le regole specifiche del regime forfettario.

Prima di prendere una decisione, è importante informarsi adeguatamente e, se necessario, consultare un professionista.

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