Il lavoro agile, o smart working, è stato introdotto in Italia con la Legge n. 81 del 2017, rispondendo alla crescente richiesta di flessibilità e adattabilità nel panorama lavorativo. Questa pratica si è affermata rapidamente nel tempo, grazie soprattutto alle nuove tecnologie che consentono di operare a distanza e gestire in modo efficiente i processi lavorativi e, soprattutto, alla pandemia.
Negli ultimi anni, il lavoro agile è diventato sempre più diffuso in Italia, con un incremento notevole del numero di lavoratori che adottano questa modalità. Secondo recenti dati, il lavoro agile in Italia ha registrato un’impennata del 50% nel 2020 e si stima che nel 2021 il numero di lavoratori in smart working sia stato di circa 4 milioni.
La pandemia di COVID-19 ha ulteriormente amplificato questo fenomeno, rendendo necessarie nuove forme di lavoro a distanza per mantenere la continuità delle attività produttive.
Data la diffusione del lavoro agile, è fondamentale essere aggiornati sulle regole e normative vigenti, per garantire il rispetto dei diritti dei lavoratori e delle aziende e assicurare il corretto svolgimento delle attività in questa modalità. In questo articolo, analizzeremo la situazione attuale della normativa italiana sul lavoro agile e lo smart working e le novità introdotte nel 2023.
Il quadro legislativo sullo smart working
Attualmente, il lavoro agile in Italia è regolamentato dalla Legge 22 maggio 2017, n.81, sia per il settore pubblico che per quello privato.
Durante l'emergenza da Covid-19, sono stati emanati decreti che hanno introdotto nuove regole per il lavoro agile, sia nel settore pubblico che in quello privato. Inoltre, sono stati firmati accordi nazionali sul protocollo di funzionamento del lavoro agile sia per il settore pubblico che per quello privato.
La Legge n. 81 del 2017 e il lavoro agile
La Legge n. 81 del 2017 definisce il lavoro agile come una modalità di svolgimento della prestazione lavorativa che prevede la possibilità di lavorare fuori dai locali aziendali, senza orari fissi e con una flessibilità organizzativa che permette al lavoratore di conciliare al meglio le esigenze professionali e personali.
La legge stabilisce i diritti e i doveri dei lavoratori e dei datori di lavoro in materia di smart working, tra cui il diritto alla formazione, alla tutela della salute e sicurezza sul lavoro, e l'obbligo di informazione e consultazione con le rappresentanze sindacali.
Il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) sullo Smart Working
Il DPCM prevede una serie di interventi di sostegno e incentivi per favorire la diffusione dello smart working, come l'erogazione di contributi per la formazione dei lavoratori e l'adozione di infrastrutture digitali.
Il decreto stabilisce anche le misure di sicurezza e protezione dei dati da adottare in ambito di lavoro agile, al fine di garantire la riservatezza delle informazioni e la tutela della privacy dei lavoratori e delle aziende.
Le novità sullo Smart Working
Il 2023 ha portato significative innovazioni nella legislazione italiana riguardo al lavoro agile. Queste novità mirano a proteggere i lavoratori fragili, i genitori di bambini sotto i 14 anni e coloro che sono affetti da Covid-19 asintomatico.
Di seguito sono elencate le principali modifiche introdotte dalla Legge n. 14/2023 e dal D.Lgs. n. 105 del 2022.
Proroga e semplificazione per lavoratori fragili e genitori con figli sotto i 14 anni
I lavoratori fragili e i genitori di bambini di età inferiore a 14 anni che lavorano nel settore privato hanno diritto al lavoro agile fino al 30 giugno 2023.
Questo diritto è stato esteso anche ai dipendenti pubblici riconosciuti come fragili. Sono considerati lavoratori fragili i dipendenti pubblici e privati con disabilità grave ai sensi dell'art. 3, comma 3, della Legge n. 104/1992 o con certificazione rilasciata dai competenti organi medico-legali che attestano una condizione di rischio derivante da immunodepressione, esiti da patologie oncologiche o terapie salvavita, ai sensi dell'art. 3, comma 1, della Legge n. 104 del 1992. La procedura per questi lavoratori è semplificata, senza la necessità di stipulare accordi individuali con l'azienda.
Per i genitori di figli sotto i 14 anni, la norma strutturale prevede una priorità nell'accesso al lavoro agile, sia per i datori di lavoro pubblici che privati.
Nuove norme strutturali sul lavoro agile e smart working
La legge introduce nuove norme strutturali sul lavoro agile e sullo smart working, che disciplinano l'accordo individuale e le modalità di comunicazione.
I datori di lavoro che adottano il lavoro agile devono stipulare un accordo scritto con il lavoratore e conservarlo per 5 anni. La comunicazione al Ministero del Lavoro riguardo ai lavoratori in modalità agile deve avvenire entro 5 giorni dall'inizio della prestazione o dall'ultimo giorno comunicato prima dell'estensione del periodo per le comunicazioni di proroga.
Per i lavoratori affetti da Covid-19 asintomatici e con certificazione medica di compatibilità lavorativa, è possibile lavorare in modalità agile, purché la mansione sia compatibile con questa modalità. Anche in questo caso, è necessario stipulare un accordo e inviare la comunicazione entro 5 giorni.
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Diritti dei lavoratori e obblighi dei datori di lavoro nello Smart Working
Ora che abbiamo esaminato cosa prevede la legge e le modifiche apportate nel 2023, esaminiamo i diritti dei lavoratori e gli obblighi dei datori di lavoro.
Orario di lavoro, pause e riposi
Il lavoro agile garantisce ai lavoratori il rispetto dei limiti di orario di lavoro, delle pause e dei periodi di riposo stabiliti dalla legge e dai contratti collettivi.
I lavoratori hanno il diritto di concordare con il datore di lavoro la distribuzione dell'orario di lavoro nell'arco della giornata, pur rispettando le esigenze organizzative.
Spese di connessione e strumenti tecnologici
I datori di lavoro sono tenuti a coprire le spese di connessione e a fornire ai lavoratori gli strumenti tecnologici necessari per svolgere le attività lavorative in modalità agile, come computer, software e dispositivi di sicurezza.
Formazione e aggiornamento professionale
I lavoratori nel lavoro agile hanno diritto alla formazione e all'aggiornamento professionale, e i datori di lavoro devono garantire l'accesso a programmi di formazione e sviluppo delle competenze, anche attraverso l'utilizzo di piattaforme digitali.
Tutela della privacy e dei dati personali
Le normative prevedono la tutela della privacy e dei dati personali dei lavoratori in modalità agile, imponendo ai datori di lavoro l'adozione di misure di sicurezza e protezione dei dati, come l'utilizzo di software e dispositivi crittografati.
Strumenti di controllo e verifica a disposizione
Per garantire il corretto svolgimento delle attività lavorative in modalità agile, i datori di lavoro possono adottare meccanismi di monitoraggio della produttività dei lavoratori, purché rispettino la privacy e la dignità dei dipendenti.
Tali meccanismi possono includere l'utilizzo di software di project management, report periodici e indicatori di performance.
Ruolo dei sindacati e delle rappresentanze aziendali
I sindacati e le rappresentanze aziendali svolgono un ruolo fondamentale nel controllo e nella verifica delle condizioni di lavoro in modalità agile. Essi devono essere coinvolti nella definizione degli accordi di lavoro agile e nella promozione del dialogo tra lavoratori e datori di lavoro per garantire il rispetto delle normative e la tutela dei diritti dei lavoratori.
Sanzioni e penalità in caso di violazioni delle normative
In caso di violazioni delle normative sul lavoro agile, sia da parte dei lavoratori che dei datori di lavoro, possono essere applicate sanzioni e penalità previste dalla legge. Queste possono includere multe, sanzioni disciplinari e, in casi gravi, la rescissione del contratto di lavoro.
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Considerazioni finali
È evidente che il lavoro agile offre numerosi vantaggi sia per i lavoratori che per le aziende, tra cui una maggiore flessibilità, una migliore conciliazione tra vita lavorativa e privata, la riduzione dei costi e dei tempi di spostamento, e un potenziale aumento della produttività e della soddisfazione dei dipendenti.
Per sfruttare appieno i vantaggi del lavoro agile, è essenziale conoscere e rispettare le normative vigenti in materia. Ciò garantisce il rispetto dei diritti dei lavoratori e delle aziende e contribuisce al successo del lavoro agile come strumento di innovazione e competitività nel mercato del lavoro.
In futuro, il lavoro agile continuerà a crescere e ad evolversi in risposta alle trasformazioni del mondo del lavoro e alle nuove esigenze dei lavoratori e delle aziende. Sarà quindi fondamentale monitorare gli sviluppi normativi e adeguare le prassi lavorative per garantire un futuro sostenibile e inclusivo del lavoro agile in Italia.
Noi ce lo auguriamo fortemente!
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